biennale di venezia laboratorio della carta segni d'acqua riccardo ajossa

BIENNALE DI VENEZIA 2021, CLOSING EVENT

Biennale di Venezia 2021. Titolo: Segni d’acqua, la carta e le sue tradizioni. Tecniche e metodi per la carta mano attraverso il procedimento creativo, a cura di Riccardo Ajossa

Curatori: Riccardo Ajossa, docente di dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Collabora con il Dipartimento di Grafica d’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Roma da più di dieci anni per la creazione di uno spazio laboratoriale della carta a mano e delle tecnologie della carta applicate all’arte contemporanea. Specializzato nel settore durante gli studi presso Accademie in Italia, Inghilterra, Olanda, Stati Uniti affronta la ricerca della carta washi come fenomeno antropologico collaborato come Docente invitato per classi specialistiche dell’Accademia di Marmara (Turchia), Lipsia (Germania), Cornell, (USA). Il suo percorso artistico e laboratoriale si snoda a sentiero virtuale in cui la carta realizzata con elementi naturali è caratterizzata da tempi e modalità di realizzazione che si accompagnano ad una impalpabile quanto profonda meditazione congiunta. La carta nel suo lavoro artistico costituisce coscienza ed elaborazione della nostra esistenza all’interno della dimensione naturale dalla quale l’essere umano trae la sua quotidiana energia

Laura Salvi. La sua familiarità per la manipolazione della carta prende forma attraverso l’insegnamento trentennale presso L’Accademia di Belle Arti di Roma all’interno del corso di calcografia. Si struttura ulteriormente nel corrente corso di tecniche grafiche speciali, in particolare con l’avvio del laboratorio sperimentale all’insegnamento porta avanti l’attività di stamperia ed edizioni dell’attività all’interno della stamperia è stata, per lunghi periodi, il raggiungimento del giusto connubio tra carta e stampa affinché le due tecniche si esaltassero vicendevolmente nello stretto rapporto di supporto e contenitore. Le edizioni sono nate da una stretta collaborazione con gli artisti per i quali il concetto “laboratoriale” diventa il luogo della creazione e sviluppo nel senso del laboratorio. In particolare nelle edizioni prodotte per Lorenz Weiner, Domenico Ceccobelli, Richard Long

Programma: laboratorio per la realizzazione della carta prodotta a mano attraverso il procedimento artigianale tra oriente e occidente. Trasformare la natura in una superficie sulla quale esprimersi e creare nuove visioni dalla storia e dalla tradizione della manifattura della carta. Ad una prima fase teorico/storica seguirà la presentazione delle strumentazioni e delle tecnologie per la messa in opera di un laboratorio artigianale sulla carta a mano. Particolare attenzione sarà dedicata alla dimostrazione della preparazione delle fibre dal loro stato naturale alla polpa di carta. Come produrre il foglio di carta da arbusti, cortecce e foglie; tingerlo con pigmenti naturali estratti da bacche, radici o minerali pe laboratoriale con la dimensione naturale. Periodo di svolgimento: dal 21 al 26 novembre Sede: Ca’ Giustinian (San Marco 1364/a) presso il laboratorio delle arti. Un’ area all’ingresso di Ca’ Giustinian, un’officina, uno spazio del divenire che ne simbolicamente lo spazio del pensiero che si concretizza in materia. 180 mq del pensare e del fare, un trait d’union tre le imprese, la cultura e i Obiettivo: incentivare le forme della creatività e far incontrare e collaborare i giovani con e imprese. Struttura: tre fasi di lavoro, la prima teorica/progettuale, la seconda di sviluppo pratico con e materiali messi a disposizione presentazione dei lavori.

Obiettivo: incentivare le forme della creatività e far incontrare e collaborare i giovani con e imprese. Struttura: tre fasi di lavoro, la prima teorica/progettuale, la seconda di sviluppo pratico con e materiali messi a disposizione presentazione dei lavori.

Periodo di svolgimento: dal 21 al 26 novembre Sede: Ca’ Giustinian (San Marco 1364/a) presso il laboratorio delle arti. Un’ area all’ingresso di Ca’ Giustinian, un’officina, uno spazio del divenire che ne simbolicamente lo spazio del pensiero che si concretizza in materia. 180 mq del pensare e del fare, un trait d’union tre le imprese, la cultura

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